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Arrivi e partenze
È stato un viaggio che ho sempre voluto intraprendere: il percorso leggendario lungo la linea ferroviaria Transiberiana.
L’idea del progetto consisteva nel conoscere gente sul treno e creare storie personali all’interno degli scompartimenti. Ma una volta salito su questo treno-fantasma, ho dovuto cambiare idea. Il lavoro personale dovette allora nascere dai miei incontri con la gente nelle città, mentre il treno diventò il filo rosso di connessione tra Mosca, Ulan Bator e Pechino. L’esperienza più intensa l’ho avuta in Mongolia, quando mi sono imbattuto in un gruppo di cacciatori mongoli, i quali mi hanno portato con loro in un viaggio attraverso le montagne che circondano Ulan Bator. Ho provato il desiderio di mettere la macchina fotografica su uno scaffale, e prendere in mano il fucile. Ogni volta che inizio un nuovo progetto, comincio scattando a colori. Se non posso connettermi emotivamente con le mie immagini, allora non vanno bene. Quindi, ritorno sempre al bianco e nero. Sento come se le mie immagini non fossero legate ad una specifica localizzazione o tempo. Sono le immagini che creano il loro universo. Ammiro tutte quelle persone a cui scatto le foto, perché mettono loro stesse in una posizione molto vulnerabile. Loro si fidano di me, ed è importante per me che esista una reciproca intesa in questo.